Garanzia Giovani Veneto: report di aprile 2017

Il Veneto si dimostra ancora la regione più virtuosa, coinvolgendo il maggior numero di ragazzi e ragazze nei progetti Garanzia Giovani.

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Continua l’esperienza del progetto Garanzia Giovani che sta riscontrando un particolare successo soprattutto all’interno della Regione del Veneto. Vediamo qualche dato significativo dal report di aprile 2017.

Totale iscritti

Il totale degli iscritti a livello nazionale al 31 marzo 2017 risulta essere di 79.192 unità, di cui 70.186 provenienti dal Veneto. Partecipano alle attività sia ragazzi che ragazze, in eguale percentuale. La fascia di età più rappresentativa è quella dai 20 ai 24 anni.

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Patti di servizio attivi

Dei circa 54.000 patti di servizio stipulati fino alla fine di marzo, 25.335 risultano ancora attivi e riguardano quasi esclusivamente giovani residenti in Veneto. Il 37% delle adesioni pervenute a livello nazionale risulta annullato per perdita dei requisiti da parte del giovane che ha presentato la domanda o per abbandona prima del termine delle attività previste.

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Distribuzione per provincia, titolo di studio e tipologia di enti

La stipula dei patti di servizio è avvenuta in maggioranza nei Centri per l’impiego pubblici. Quasi la metà di quanti hanno stipulato il patto di servizio (47%) risulta in possesso di un diploma di scuola superiore; un altro 23% è formato da laureati o con diploma di tipo universitario; nel complesso quindi il 70% risulta in possesso di un livello di istruzione secondaria superiore o terziaria.  La quasi totalità dei giovani si è dichiarata disponibile ad esperienze di tirocinio (91%) e formazione (73%). Una quota rilevante si dichiara interessata ai percorsi di inserimento al lavoro (43%) e di orientamento/accompagnamento al lavoro (39%). Quote non marginali (13%) risultano altresì disponibili a percorsi di mobilità extraregionale ed extranazionale per formazione o per lavoro.

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Principali aspirazioni

Se tra le candidature professionali indicate da ciascun sottoscrittore del patto di servizio consideriamo solo quella di rango più elevato (secondo la classificazione Istat), predominano le qualifiche impiegatizie e tecniche (53%) e le professioni intellettuali (20%). Solo l’8% evidenzia, per contro, l’aspirazione/disponibilità ad una professione di tipo operaio (ancorché specializzato)

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I progetti attivati

Dopo la stipula dei 54.850 patti di servizio, nel 48% dei casi (26.126) è stata attivata una selezione in vista dell’inserimento del giovane in (almeno) uno dei progetti previsti. Ecco le specifiche misure che hanno interessato i giovani:

  • in 54.726 casi essi sono stati interessati da un’attività, seppur a volte minima, di accoglienza (sostanzialmentel’attività che porta alla stipula del patto di servizio);
  • in 13.119 casi hanno beneficiato di orientamento specialistico;
  • in 11.519 casi hanno intrapreso percorsi di formazione;
  • in 1.044 casi vi è stato il reinserimento in percorsi formativi (misura riservata ai minorenni);
  • in 8.589 casi vi è stato l’accompagnamento al lavoro;
  • il coinvolgimento in tirocini è stato registrato per 10.362 casi;
  • in 3.602 casi le assunzioni successive al patto di servizio sono state incentivate con il bonus occupazionale.

Esito occupazionale

Interessanti anche i dati sull’esito occupazionale di questi giovani. Più del 50% degli utenti coinvolti ha avuto almeno un’occasione di lavoro. Tra tutte le tipologie di impiego prevale l’apprendistato.

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Fonte: report di monitoraggio Garanzia Giovani

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