Gli Istituti Professionali non vanno: ad ammetterlo è il MIUR

Il sottosegretario Gabriele Toccafondi ammette come manchi il dialogo tra scuola e mondo del lavoro. Necessarie anche più ore di laboratorio.

il MIUR ammette che manca il dialogo tra scuola e aziende

Un articolo pubblicato sul portale Tecnicadellascuola analizza la situazione degli Istituti Professionali statali, mettendo in luce il forte distacco tra scuola e mondo del lavoro. Debole il dialogo con le aziende. Ad ammetterlo è proprio il MIUR attraverso il sottosegretario Gabriele Toccafondi.

Le scuole professionali così come sono oggi non vanno: il sistema non funziona perché è scollato dalle aziende e si arriva al 30% di abbandoni.

Le ammissioni sulla volontà di cambiare, attraverso la Legge 107/15, arrivano da Gabriele Toccafondi, sottosegretario al Miur, presente presso la Regione Toscana al convegno “Scuole Professionali: quali prospettive” organizzato dall’Assessore Istruzione e Formazione Regione Toscana Cristina Grieco.

“Sulla delega dell’istruzione professionale siamo aperti al dialogo e al cambiamento così come sulle altre deleghe, ma dobbiamo avere chiaro che il sistema va cambiato e riformato con un solo obiettivo: il futuro e la crescita dei nostri ragazzi. Adesso il sistema non funziona e la percentuale altissima di abbandoni e di bocciature, soprattutto al primo anno”.

Toccafondi ha detto che “dobbiamo lavorare nella direzione che ci da la delega contenuta nella Legge 107/15: maggiore collegamento con il mondo del lavoro, meno materie, soprattutto nel biennio, e un maggior numero di ore di laboratorio”.

A dire il vero, un primo passo in avant dovremmo averlo già fatto, con il raddoppio (da 200 a 400) delle ore di alternanza scuola-lavoro nei tecnici e professionali e l’introduzione di 200 ore nei licei. Ma evidentemente non è solo un problema di garantire maggiori presenze studentesche in azienda.

Il sottosegretario ha aggiunto che “per trent’anni scuola, formazione e lavoro non hanno dialogato, portando la disoccupazione giovanile al 40% e al 17% di dispersione scolastica che nei professionali raggiunge anche il 30%. Occorre un cambiamento”.

“Un cambiamento che abbiamo iniziato a mettere in campo da 3 anni, con l’alternanza scuola-lavoro curricolare, la possibilità di apprendistato nel percorso di studi, investimenti per i nuovi laboratori e la creazione del percorso post-diploma Its. La delega sull’istruzione professionale sta in questo percorso”, ha concluso il rappresentante del Governo.

Ora, quindi, per vedere a regime la riforma, c’è solo da attendere l’approvazione definitiva della delega sul settore: staremo a vedere quali sono, se ci saranno, le modifiche effettuate, sulla base delle richieste anche pervenute in Parlamento nelle ultime settimane.

Discutine con noi

Vuoi discuterne con noi? Commenta con l’articolo su Facebook, o su Google+.

Condividi questa notizia!