Il mestiere insegnato dalle Scuole di Formazione Professionale

In un'intervista al portale Vita, don Enrico Peretti Direttore Generale CNOS-FAP spiega l'evoluzione della Formazione Professionale per i nostri ragazzi.

intervista a don enrico peretti sull'evoluzione della IeFP

Vi segnaliamo un interessante articolo di Sara De Carli sulla Formazione Professionale promossa dalla Federazione CNOS-FAP su tutto il territorio nazionale. A spiegarne l’efficacia è don Enrico Peretti, Direttore Generale CNOS-FAP.

Ogni anno sono 20.500 gli allievi delle Scuole salesiane imparano un mestiere, e l’80% di questi allievi trova lavoro entro tre anni dalla qualifica. È il sistema educativo di don Bosco, che mette al centro prima di tutto la persona. 1.598 i corsi attivati su tutto il territorio, 702mila le ore di formazione erogate.

Don Enrico Peretti sottolinea come la formazione deve assecondare le passioni dei ragazzi, deve guidarli e dare libero sfogo a quello che gli piace fare. Deve valorizzare l’intelligenza nelle mani che accomuna la formazione salesiana nel nome di don Bosco. Una formazione incentrata principalmente sulle ore di laboratorio, che insegna un mestiere e insegna ai giovani una professione che gli consenta di diventare onesti cittadini bravi professionisti.

Le aziende rivestono un ruolo fondamentale in tutto questo. Ancora di più con i percorsi attivati in sistema duale, le aziende aiutano le nostre Scuole a preparare i giovani al mondo del lavoro, dando loro compiti concreti, facendogli vivere le dinamiche di un ambiente lavorativo.

I percorsi di formazione professionale sono in continua evoluzione. Le nostre Scuole devono restare in ascolto, capire le evoluzioni tecnologiche, quali nuove figure sono richieste da un mercato del lavoro sempre più dinamico che sta vivendo la ripresa di professioni come lo stampatore, il visual designer, lo stampatore meccanico. E la nascita di nuove figure come l’operatore dell’energia che è partito proprio nelle nostre Scuole in Veneto, o altre figure legate al mondo dell’automotive.

La formazione che diamo ai nostri giovani non è una formazione di bassa manovalanza, ma una formazione che sia in grado di affrontare le sfide future e di guidare le aziende attraverso un processo creativo che le tenga sempre competitive. E per fare questo sono molto importanti anche le esperienze all’estero che vengono valorizzate attraverso i programmi Erasmus.

Potete leggere l’articolo completo di Sara De Carli sul portale Vita.

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