L’Assessore Elena Donazzan sostiene la scelta di mantenere la traccia di storia all’interno della prova di maturità.
All’interno del comunicato stampa le motivazioni del sostegno da parte dell’Assessore regionale.
“Apprezzo la scelta del ministero. Eliminare la traccia di storia dai temi della maturità avrebbe significato recidere le radici, legittimare quell’’amnesia’ collettiva che affligge la società contemporanea. Invece la riflessione richiesta oggi ai ragazzi dell’ultimo anno delle scuole superiori sulla Grande Guerra, in preparazione all’esame di stato, restituisce spessore alla prova scritta e rende merito ai percorsi scolastici svolti stimolando la capacità dei ragazzi di esercitare lo spirito critico”.
A plaudire la scelta del ministero di proporre il tema di storia tra le simulazioni di prova scritta, in vista dell’ormai prossimo esame di maturità, è l’assessore regionale all’Istruzione e formazione Elena Donazzan. Nella tipologia B della simulazione della prima prova scritta del futuro esame di maturità è stato proposto oggi agli studenti un testo di Paolo Rumiz, “L’eredità del 4 novembre. Cosa resta all’Italia un secolo dopo la vittoria”.
“Apprezzo in particolare che si sia scelto di far riflettere e argomentare i ragazzi sul tema della Grande Guerra e sull’eredità del 4 novembre – aggiunge Donazzan – I maturandi del Veneto hanno trovato un argomento sul quale sono sicuramente preparati, visto il grande lavoro di approfondimento e rilettura storica svolto nelle scuole della regione nell’ultimo triennio, in concomitanza con il centenario del conflitto mondiale. Un evento, lo ricordo, che ha visto il Veneto in prima linea e che ha cambiato per sempre la storia del nostro paese, contribuendo a far nascere l’idea stessa di nazione e di popolo”.
“Mi auguro che a queste simulazioni sia data continuità e che la storia continui a trovare cittadinanza in quella che è la prova finale di un intero percorso scolastico – conclude Donazzan – Proporre e richiedere più conoscenza e rispetto della storia equivale a dare più forza alla cultura e all’identità anche nei confronti di coloro che, attraverso l’integrazione a scuola e lo studio della storia, possono conoscere il passato, la nazione e il territorio di chi li accoglie e riconoscersi, quindi, in una identità nuova”.
Comunicato stampa N° 459 del 26/03/2019