Cosa sono i Poli Tecnico-Professionali in Veneto

Con il presente provvedimento si dà avvio al processo di costituzione dei Poli tecnico professionali previsti dalla normativa nazionale.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 2212 del 29 dicembre 2017
Pubblicato sul Bur n. 8 del 19 gennaio 2018

Con il presente provvedimento si dà avvio al processo di costituzione dei Poli tecnico professionali previsti dalla normativa nazionale. L’obiettivo è di organizzare un complessivo sistema di offerta di formazione e istruzione incentrato sulla collaborazione tra territorio, mondo del lavoro, sedi della ricerca scientifica e tecnologica, istruzione tecnica e formazione professionale, che risponda in modo efficace ai fabbisogni formativi delle filiere su cui si fonda lo sviluppo economico regionale. Il provvedimento non comporta impegno di spesa.

L’EFFICACIA DEI POLI TECNICO-PROFESSIONALI

I Poli Tecnico-Professionali (di seguito Poli) rappresentano una modalità organizzativa che consente una efficace ed efficiente collaborazione tra sistema educativo e sistema economico, nel rispetto degli spazi di flessibilità organizzativa delle istituzioni scolastiche e formative e con il pieno utilizzo degli strumenti previsti dagli ordinamenti in vigore.

La Regione del Veneto promuove la costituzione dei Poli che, per garantire una efficace interconnessione funzionale tra i soggetti della filiera formativa e le imprese della filiera produttiva, si identificano come “luoghi formativi di apprendimento in situazione”, strutturati nelle risorse, nei ruoli, nel percorso e nel risultato atteso.

Il funzionamento dei Poli è definito attraverso appositi accordi di rete, nel rispetto dei requisiti definiti nell’Allegato C “Standard minimi per la costituzione dei Poli tecnico-professionali” del D.I. 7 Febbraio 2013 e secondo quanto ulteriormente indicato nell’ambito della procedura di evidenza pubblica finalizzata alla loro istituzione.

OBIETTIVI OPERATIVI

La Regione del Veneto intende rendere operativa la costituzione dei Poli, i quali operano negli ambiti e secondo le priorità indicate nella programmazione regionale con i seguenti obiettivi:

  • valorizzare il contributo delle imprese nella definizione dei fabbisogni formativi, anche al fine di favorire la coerenza dei percorsi di istruzione e di IeFP con le esigenze del tessuto produttivo;
  • rafforzare l’acquisizione delle competenze negli ambienti della produzione (alternanza, tirocinio extracurriculare, apprendistato, etc);
  • dare concreta attuazione agli spazi di flessibilità curricolare dei percorsi di istruzione tecnica, professionale e di IeFP;
  • promuovere contesti di apprendimento dinamici, valorizzando la flessibilità organizzativa delle istituzioni scolastiche e formative;
  • rafforzare il rapporto tra sistema dell’istruzione e formazione, e i sistemi della ricerca tecnologica per favorire il trasferimento della ricerca industriale alle imprese;
  • prevedere un forte raccordo nella diversificazione dell’offerta formativa in relazione agli ambiti di specializzazione e rafforzando il rapporto di complementarietà dei soggetti in rete tra loro nel territorio anche su base interprovinciale o multiregionale.

AREE TECNOLOGICHE

Al fine di sostenere la competitività del sistema produttivo regionale la costituzione dei Poli dovrà riferirsi alle seguenti 7 aree economiche professionali (come indicate nell’Allegato B al D.I. 7 Febbraio 2013):

  • Agro-alimentare;
  • Manifattura e artigianato,
  • Meccanica, impianti e costruzioni;
  • Cultura, informazione e tecnologie informatiche;
  • Turismo e sport;
  • Servizi commerciali, trasporti e logistica;
  • Servizi alla persona.

CHI PUÒ PARTECIPARE

Possono partecipare alla costituzione dei Poli, attraverso accordi di rete e secondo quanto indicato nell’Allegato C al D.I. 7 febbraio 2013:

  • Fondazioni ITS (almeno 1);
  • istituti tecnici e/o professionali statali e paritari (almeno 2);
  • imprese (almeno 2);
  • organismi di formazione accreditati (almeno 1);
  • altri soggetti indicati nell’Avviso di selezione, quali ad esempio: Università (pubbliche e private); centri di ricerca (pubblici o privati); servizi per il lavoro accreditati; Centri per l’Impiego; ecc..

REQUISITI MINIMI

I requisiti minimi richiesti ai soggetti che si candidano alla costituzione dei Poli sono i seguenti:

  • per gli istituti tecnici e/o professionali statali e paritari deve essere documentata la presenza nel piano dell’offerta formativa, per almeno 3 anni, di un indirizzo di studio riferibile all’area economica e professionale cui è rivolta la candidatura;
  • per le imprese deve essere documentata l’iscrizione alla competente C.C.I.A.A. per un settore coerente con l’area economica e professionale cui è rivolta la candidatura.

Ciascuna sede operativa delle istituzioni scolastiche e formative e ciascuna sede operativa delle imprese può candidarsi alla costituzione di un unico Polo tecnico professionale.

Ciascuna impresa che si candida alla costituzione di un Polo deve impegnarsi, attraverso le proprie capacità logistiche, professionali e finanziarie, a garantire le azioni di alternanza, tirocinio extracurriculare, apprendistato e flessibilità previste tra le attività del Polo.

Ciascun Polo deve impegnarsi a garantire adeguati servizi di placement.

POLITICHE REGIONALI DI SUPPORTO

I Poli così costituiti si posizionano nel panorama delle politiche regionali come nuovi soggetti in grado di garantire una interconnessione funzionale tra la filiera formativa e la filiera produttiva.

Per favorire lo sviluppo dei Poli, la Regione del Veneto prevede di utilizzare, nell’ambito dei prossimi avvisi per la selezione di progetti, criteri di premialità specifici per i soggetti partecipanti ai Poli e di organizzare finanziamenti pubblici ad hoc, direttamente rivolti ai Poli, attraverso l’utilizzo di fondi europei, nazionali e regionali.

RISORSE UTILI

 


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