Internet e smartphone hanno velocemente fagocitato il tempo dei nostri giovani. Sempre più occupati a inviare messaggi, a scattare selfie o a condividere la loro giornata su qualche social network.
Ma partiamo da qualche dato.
GIOVANI SEMPRE PIÙ CONNESSI
Secondo un report ISTAT di dicembre 2016, nel 2016 le famiglie italiane ad avere un accesso stabile ad internet sono salite al 67,4%. Circa il 45% delle persone accedono a internet tutti i giorni. Oltre il 91% dei giovani dai 15 ai 24 anni utilizzano internet tutti i giorni.
Appare quindi evidente come l’utilizzo della rete e delle tecnologie di connessione sia parte integrante del nostro processo di vita e di quello dei nostri giovani. D’altronde oggi lo smartphone è diventato uno strumento estremamente potente con il quale è possibile svolgere quasi qualsiasi attività. Dalla visione di un filmato alla scrittura di un testo, dalla registrazione di un messaggio vocale al suo utilizzo come fotocamera. Dalla ricerca di informazioni al suo utilizzo come videogioco.
Il dato più significativo per noi riguarda ovviamente la percentuale di giovani che utilizzano internet tutti i giorni attraverso uno smartphone. Oltre il 91%. E da un punto di vista privilegiato come quello della scuola possiamo affermare che effettivamente l’utilizzo dello smartphone è preponderante nei giovani, che sempre più connessi non perdono occasione per condividere con gli amici le loro esperienze all’interno della scuola o durante le uscite didattiche.
Ben 9 ragazzi su 10 sono connessi 24h su 24h attraverso i social network, aumentando esponenzialmente i pericoli a cui potrebbero essere esposti.
Questo dato ci porta ad una prima valutazione. L’utilizzo frenetico degli smartphone porta i giovani a isolarsi sempre più dal contesto che li circonda. Condividono foto, condividono selfie, ma sono sempre più immersi nello schermo del loro dispositivo. Fanno esperienze di gruppo ma in un attimo ritornano alla loro solitudine di navigatori social. Lasciando alla rete sentimenti, punti di vista ed esperienze. Un luogo che come abbiamo visto nel precedente articolo è si ricco di opportunità, ma è ricco anche di molte insidie che vengono amplificate esponenzialmente senza averne controllo.
Fare cultura della rete. Perché a mancare oggi non è la capacità di utilizzare la rete, ma bensì la consapevolezza emotiva di quello che si può fare in rete, di come si può diventare vittime ma anche di come si può inconsapevolmente diventare colpevoli. Durante un servizio a “La vita in diretta” la Polizia Postale spiega come sia sempre necessario un atteggiamento amichevole ma attento alle persone che potrebbero essere sul web con male intenzioni nei confronti dei nostri giovani.
I reali pericoli della rete per i giovani sono rappresentati da:
- adescamento online;
- cyberbullismo.
Contro i quali, oltre alla consapevolezza, serve tanta sensibilizzazione nei confronti dei ragazzi. Chi è vittima di questi pericoli deve chiedere aiuto.
I GENITORI DEVONO TRACCIARE LA DIREZIONE
Se da un lato abbiamo giovani solitari ma sempre più connessi tra loro, dall’altro abbiamo l’allontanamento sempre più evidente della famiglia. Che per pigrizia o per scarto tecnologico, non riesce a tenere il passo con le nuove tecnologie, a carpirne il funzionamento e quindi a camminare a fianco dei propri figli in questa nuova esperienza mediatica.
Additare i propri figli come nativi digitali non può essere una scusa per non voler capire le tecnologie che utilizzano tutti i giorni e i pericoli ai quali sono esposti. I genitori dovrebbero informarsi e formarsi sull’utilizzo dei social network e della rete in generale. È necessaria una vera e propria scuola che accompagni i genitori nel mondo tecnologico che stanno vivendo i loro figli. Che dia loro la consapevolezza che così come per la TV, anche l’utilizzo dello smartphone deve avere delle regole, deve avere la consapevolezza di riuscire a distinguere fake news da notizie attendibili, di distinguere profili amici da profili sospetti
Uno degli errori più comuni a cui assistiamo è vietare l’utilizzo di questi dispositivi o di internet. Barattarli in cambio di buoni voti, o di comportamenti che un tempo erano la normalità. Come una cena fuori tutti assieme o un aiuto in cucina.
È in questa fase che il danno maggiore viene fatto. Non è certo vietandone l’utilizzo che si insegna ai giovani ad utilizzare la tecnologia consapevolmente. La tecnologia c’è, e sarà sempre più presente attorno a noi e nelle nostre case. Ecco perché è fondamentale insegnarne il corretto utilizzo, insegnarne i pericoli e le opportunità. Apprendendoli dagli esperti del settore, ma anche dai propri figli che si riscoprono ben felici di poter condividere le loro conoscenze con la famiglia, purché questo non diventi motivo di controllo ossessivo.
Secondo una ricerca dello sportello Help Web Reputation Giovani del Corecom Lombardia riportata da “Repubblica.it” solo il 36% dei giovani intervistati ha deciso in qualche occasione di non condividere foto o video personali per paura che potessero danneggiare la propria immagine.
Serve consapevolezza. Non si può dare in mano ai nostri figli uno smartphone solo perché i compagni di classe ce l’hanno.
Dobbiamo imparare ad avere fiducia nei nostri figli, dobbiamo capire come utilizzano la tecnologia. Solo così possiamo dare regole sensate ed efficaci.