IeFP il modello Lombardia e le dichiarazioni dell’Assessore Aprea

Continuano le riflessioni sulla riforma buona scuola e sulla necessità di fare sinergia con la Formazione Professionale virtuosa.

importanti opportunità dal dialogo tra scuola e aziende

L’Assessore all’Istruzione e Formazione Valentina Aprea presenta i risultati del sistema duale lombardo e degli effetti positivi che questo ha portato nel mercato del lavoro. Un mestiere si impara dove quel mestiere si fa. L’Assessore torna poi sul decreto buona scuola, auspicando che costruiscano una vera sinergia con i centri di formazione professionale, come già sottolineato anche dall’Assessore Veneto Elena Donazzan.

“Il modello lombardo della formazione professionale funziona e andrebbe esportato nel resto d’Italia“. Ad affermarlo è Valentina Aprea, assessore regionale all’Istruzione, Formazione che, questa mattina a Palazzo Lombardia, ha illustrato ai rappresentanti del Governo presenti – il sottosegretario del Ministero dell’Istruzione Gabriele Toccafondi e il sottosegretario al Ministero del Lavoro Luigi Bobba – i risultati conseguiti in seguito all’attuazione della legge regionale 30 del 2015.

Ben “2.600 giovani attualmente imparano lavorando e lavorano imparando grazie al sistema duale introdotto dalla legge – ha spiegato la Aprea ai margini del convegno Ready To Work -. La Lombardia è l’unica regione che ha investito in questo sistema da dieci anni a questa parte, quindi è stato facile dimostrare che si può ottenere di più dai giovani e dal mercato del lavoro se i ragazzi, mentre studiano fanno delle esperienze di lavoro. Quindi più lavoro e meno scuola, nuove alleanze tra scuola e lavoro, fra teoria e pratica“.

Ha poi continuato l’assessore: “Non si può imparare un mestiere stando sui libri. Il mestiere si impara dove quel mestiere si fa, cioè nelle aziende. La Lombardia ha investito in questa legislatura 1,3 miliardi per questo, ma i risultati sono più che lusinghieri. Al Governo chiediamo di investire su questi percorsi e non di mortificarli come potrebbe succedere con i decreti della buona scuola dentro i percorsi statali dell’istruzione professionale – ha aggiunto l’assessore -, perché questa non e’ scuola ma formazione professionale Protagonisti della giornata sono stati pero’ i giovani apprendisti di numerosi istituti tecnici superiori lombardi e le aziende coinvolte nel processo di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, che hanno mostrato le loro eccellenze: dal flashmob di danza realizzato dall’Istituto Pbs di Monza all’arte del pane messa in mostra dagli allievi del Centro di Formazione Professionale di Milano, dalle composizioni floreali realizzate dagli alunni della Fondazione Minoprio, in provincia di Como fino alle realizzazioni artigianali della scuola di Orologeria di Milano

Fonte: Tuttoscuola

Sull’argomento anche un articolo del portale Regioni.it, a sottolineare l’importante alleanza nata tra istituzioni formative e aziende, un binomio vincente sui cui puntano da anni tutti i nostri centri di formazione professionale CNOS-FAP grazie a numerose partnership. Il report del portale Regioni.it snocciola infine i numeri del sistema IeFP lombardo.

Un flash-mob che ha coinvolto un migliaio di ragazzi colorando e animando Piazza Citta’ di Lombardia e uno slogan semplice, ma chiaro e diretto: ‘Chi abbandona la scuola abbandona la festa’. Si sono aperti cosi’ gli Stati generali della Formazione professionale organizzati dall’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Valentina Aprea, presenti anche i sottosegretari Gabriele Toccafondi (ministero dell’Istruzione) e Luigi Bobba (Ministero del Lavoro e delle Politiche); Delia Camapnelli, direttore dell’Ufficio scolastico regionale; GiovannicBrugnoli, vicepresidente Capitale Umano Confindustria e Ilaria Cavo, assessore all’ Istruzione Formazione e Lavoro della Regione Liguria.

LAVORARE PER IMPARARE – Lavorare per imparare e’ il messaggio ‘lanciato’ da Aprea nell’aprire i lavori della mattina. “Con l’approvazione della Legge 30/2015 – ha detto – il sistema duale dell’alternanza scuola-lavoro e dell’apprendistato ha definitivamente svoltato. Oggi siamo capaci di assicurare ai giovani l’ingresso nel mondo del lavoro, non trascurando aspetti altrettanto importanti come l’innovazione, la digitalizzazione e l’internazionalizzazione”.

UN’ALLEANZA VINCENTE – E’ nato cosi’, e si e’ consolidato, un sistema che si caratterizza per un’alleanza forte, e vincente, fra istituzioni formative e imprese. Un circolo virtuoso di incrocio fra domanda e offerta che ha portato 13.001 studenti a scegliere percorsi Iefp per l’anno scolastico 2017/2018. In controtendenza rispetto al dato nazionale anche il numero degli apprendisti che e’ passato dai 110 del 2013 ai 2.600 del 2016″.

IL SISTEMA DUALE – Il ‘sistema lombardo’ si basa dunque sull’integrazione fra mondo dell’educazione e del lavoro. Il primo fornisce tutto cio’ che serve per essere competitivi nel mercato del lavoro. Le aziende, di contro, diventano il luogo dove acquisire ‘skill’ nei settori d’avanguardia e progettare il futuro.

RAFFORZATA ALTERNANZA SCUOLA LAVORO E APPRENDISTATO – In questo percorso si e’ inevitabilmente rafforzata l’alternanza scuola/lavoro che si attesta tra il 15 e il 50 per cento del monte ora complessivo del percorso triennale di qualifica. Alla formazione degli apprendisti e’ destinata una quota complessiva non inferiore al 5 per cento delle risorse complessive

QUASI 22.000 DIPLOMATI E QUALIFICATI – “Alla fine dello scorso anno scolastico – ha sottolineato Aprea – 21.892 ragazzi hanno concluso questi percorsi. In particolare 14.794 si sono qualificati e 7.098 si sono diplomati. Nel 2012/2013 erano 13.724”.

IL GOVERNO NON PUO’ DIMENTICARE QUESTI RAGAZZI – “Questi ragazzi – ha continuato l’assessore – meritano di fare questo percorso formativo che li portera’ a lavorare. Un grazie speciale va ai nostri docenti che sono maestri con la M maiuscola. Al Governo chiediamo dunque di aiutarci e di finanziare ancora di piu’ l’apprendistato insistendo su filiera professionalizzane. Non e’ infatti ne’ pensabili ne’ giusto che lo Stato si dimentichi di questi ragazzi”.

I NUMERI PIU’ SIGNIFICATIVI DEL SETTORE IN REGIONE GLI STATI GENERALI DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE “SISTEMA DUALE AMPLIA OFFERTA E FACILITA INGRESSO MONDO LAVORO”

Di seguito i numeri principali emersi durante gli Stati generali della Formazione professionale organizzati a Palazzo Lombardia dall’assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Valentina Aprea

– 1,3 miliardi di euro sono i fondi investiti dalla Regione Lombardia nel sistema di Istruzione e Formazione Professionale nel quadriennio 2013/2017.

– 360.000 i giovani che hanno usufruito dell’investimento, di cui 73.970 sono qualificati, 32.004 diplomati, 3.206 apprendisti e 1.657 supertecnici, distribuiti prevalentemente nei settori informatica ed elettronica, chimica e biotecnologie, servizi e internazionalizzazione delle imprese, benessere, agroalimentare, artigianato evoluto, legno e moda.

– 201 sono le istituzioni Formative (Cfp) e gli istituti scolastici che attivano i percorsi triennali Iefp nella Regione Lombardia, con 241 sedi accreditate. Di queste, ben 58 si trovano nella provincia di Milano, 36 in quella di Bergamo e 33 in provincia di Brescia.

– Ogni anno oltre 56.150 giovani scelgono i corsi triennali Iefp, di cui 36.000 sono beneficiari degli incentivi economici assicurati da Dote Iefp.

– Ristorazione e benessere sono i settori piu’ scelti. Crescono quelli dell’elettricita’, della grafica, della meccanica.

– Un’indagine di Eduscopio ha certificato che, a 12 mesi dal conseguimento della qualifica di operatore, hanno trovato un impiego quasi 14.800 ragazzi. Di questi, particolarmente lusinghieri i risultati dei giovani specializzati nel settore meccanico, occupati nel 58 per cento dei casi; di quelli che hanno scelto il settore edile, occupati nel 53 per cento dei casi, e degli operatori elettrici, occupati nel 41 per cento.

– Quasi 8.500 sono i giovani che scelgono di proseguire nel percorso della Formazione professionale seguendo un quarto anno di corso che consente loro di ottenere la qualifica di tecnico, presso le 6.583 Istituzioni formative accreditate (di cui 5.300 beneficiarie di Dote Iefp) e le 1.908 Istituzioni scolastiche che erogano il corso.

– Degli oltre 7.000 diplomati al quarto anno nel 2015/2016, hanno trovato un impiego entro i 12 mesi dal conseguimento della qualifica il 63 per cento dei tecnici edili, il 51 dei tecnici nel settore dell’acconciatura, il 50 dei tecnici per la conduzione e la manutenzione di impianti automatizzati.

– Chiudono la filiera professionalizzante i supertecnici iscritti ai corsi dii istruzione tecnica superiore, che ad oggi sono 1.657.

– Ancor piu’ significativi i dati relativi agli esiti occupazionali di questi supertecnici. Trovano un impiego il 94 per cento dei tecnici superiori di prodotto e processo nel settore gomma, l’82 dei tecnici superiori delle produzioni chimico industriali, e il 76 dei tecnici superiori per la ricerca e lo sviluppo di prodotti e processi a base biotecnologica.

– Tra i principali successi delle politiche attive del modello lombardo, infine, vi sono quelli registrati dall’attuazione del sistema duale, che consente una fruttuosa continuita’ tra l’istruzione professionale e l’inserimento in azienda. I 1.173 apprendisti di primo livello che si formano in questo ambito nell’anno 2016/2017, hanno scelto per il 23 per cento il settore dell’alloggio e della ristorazione, per il 16 l’attivita’ manifatturiera, per l’11 il commercio, la riparazione di autoveicoli, l’8 il settore delle costruzioni, e un ulteriore 8 quello della fornitura di energia.

Fonte: Regioni.it

 Lo stesso portale Regioni.it riporta poi una puntualizzazione dell’Assessore Aprea.

“Il nostro scopo non è quello di fare i primi della classe o di incensarci. A noi interessa condividere il nostro modello di formazione professionale”.

Lo ha detto l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Valentina Aprea, chiudendo i lavori degli Stati generali della Formazione professionale lombarda.

“L’errore – ha continuato Aprea – è avere due sistemi divisi, che portano a paradossi ingiustificabili come quello della formazione di un assistente infermiere che deve studiare 7 anni.

E’ un prezzo economico e sociale che non ci possiamo permettere”.

“Chiedo anche a Cgil Cisl e Uil – ha concluso – di farsi sentire, di esprimere la loro opinione in merito e chiedo al Governo di consentirci il mantenimento del nostro modello che produce risultati inconfutabilmente positivi”

Le vostre opinioni

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