Il report della conferenza sulla cybersicurezza in Europa.
Moderata da Justina Bieliauskaite, Project Director presso European DIGITAL SME Alliance, la sessione è iniziata con un messaggio di benvenuto e una breve apertura di Jakub Kajtman, Commissione Europea – DG CNECT: Digital Economy, Recovery Plan and Skills. Kajtman ha sottolineato il fatto che in questa era della digitalizzazione, la sicurezza informatica sta diventando sempre più importante. Non solo abbiamo bisogno di persone che siano in grado di proteggere le loro password, le comunicazioni con gli amici, ma anche di esperti di sicurezza informatica per garantire infrastrutture più sicure. Inoltre alcuni studi affermano che quest’anno l’Europa dovrà affrontare una carenza di 350.000 esperti, quindi è importante valutare come colmare tale divario e come possono essere formati gli esperti di sicurezza informatica.
Il professor Jason RC Nurse, dell’Università del Kent, e uno degli autori del rapporto ENISA su “Addressing Skills Shortage and Gap Through Higher Education”, ha presentato i principali risultati e raccomandazioni dello studio.
Il rapporto ha rilevato che negli ultimi anni, soprattutto negli ultimi cinque o sei, c’è stato un aumento significativo del numero di programmi offerti dal sistema di istruzione superiore, la maggior parte dei quali sono master. Nel complesso, questi programmi corrispondono alle competenze richieste, ma c’è ancora spazio per migliorare. In effetti, alcune competenze sulla normativa o sulla privacy sono carenti, il che richiede una maggiore diversità nei programmi offerti.
Un altro risultato chiave dello studio è che il numero di studenti iscritti è in aumento. Ciò è strettamente correlato al numero di studenti laureati in sicurezza informatica, che si stima raddoppierà nei prossimi due o tre anni. Tuttavia, sebbene tutti questi risultati siano importanti, c’è ancora una questione che deve essere sottolineata: l’equilibrio di genere. Guardando la percentuale di nuovi studenti iscritti, c’è una grande differenza tra donne (20%) e uomini (80%).
Durante la presentazione sono state evidenziate tre raccomandazioni:
– aumentare le iscrizioni e gli eventuali laureati;
– promuovere l’analisi delle esigenze e delle tendenze del mercato della sicurezza informatica;
– aumentare le collaborazioni tra gli Stati membri.Il webinar è stato seguito da un panel di discussione su come formare più esperti di sicurezza informatica in Europa, a cui hanno partecipato tre relatori: Miguel Gonzalez-Sancho, capo dell’Unità di sviluppo delle capacità e tecnologia della cibersicurezza presso la Commissione europea, DG CNECT; Valentin Negoita, Presidente di APDETIC, Coalizione Nazionale Romania; e Gordon Kirstein, soluzioni Movetech-IT.
Miguel Gonzalez-Sancho ha ribadito che gli indicatori mostrano che non ci sono abbastanza esperti di sicurezza informatica in Europa. Ha anche spiegato che, sebbene la Commissione europea abbia diverse azioni, programmi e iniziative in corso per affrontare il divario di competenze, è richiesta la cooperazione di tutti gli attori coinvolti.
Valentin Negoita ha parlato di iniziative concrete esistenti in Romania e ha spiegato la prospettiva a livello di Stato membro. Oltre alla strategia di sicurezza nazionale rumena e al piano d’azione 2022-2027, nel paese sono state adottate alcune iniziative concrete per affrontare la carenza di competenze. Ad esempio, l’Informal School of IT mira a colmare il divario tra reclutamento e talenti digitali. Alcune scuole organizzano anche i cosiddetti “circoli di sicurezza informatica”, coordinati dai presidi locali o dai professori di informatica, e mirano a fornire consigli ed esempi su come proteggere l’identità ed evitare attacchi informatici. Infine, ha menzionato una Guida sulla sicurezza informatica rivolta a bambini e studenti in Romania.
Infine, Gordon Kirstein ha offerto una prospettiva diversa, che è quella dal lato delle aziende. Si è concentrato sulla necessità di iniziare a formare gli studenti sulle competenze informatiche e di sicurezza informatica molto prima dei livelli di istruzione superiore. In effetti, ha sottolineato che a partire dalla prima elementare, i bambini dovrebbero avere una certa conoscenza, considerando la tenera età in cui hanno i loro primi telefoni cellulari e accedono a Internet oggigiorno.
Fonte: EFVET