Don Alberto Poles, Delegato CNOS-FAP Regione Veneto, parla della Formazione Professionale e dell’attenzione delle istituzioni salesiane al futuro professionale dei giovani. Lo fa ai microfoni della trasmissione Approfondimenti.
Oggi la Formazione Professionale Salesiana in Italia gestisce circa 1.807 corsi, 25.980 allievi, ed eroga circa 813.283 ore di formazione.
Quella salesiana è una formula che mette il giovane al centro di ogni attenzione, accompagnandolo lungo il suo cammino di vita, affinché si senta realizzato in quello che vuole diventare e nel professionista che vuole essere. È il fondamento del sistema educativo di san Giovanni Bosco, fondatore dei Salesiani.
LA FORMAZIONE È COSA DI CUORE
Quello che distingue la formazione salesiana è la personalizzazione dell’intervento educativo che viene messo a disposizione dei giovani. Ogni ragazzo non è un numero, ma una persona da valorizzare e accettare per quello che è. Accompagnandolo nel suo percorso in base alle caratteristiche e attitudini che lo caratterizzano.
È con questi principi che i salesiani si dedicano al futuro lavorativo dei giovani.
Il lavoro è una dimensione antropologica della vita, occupa molto tempo della nostra vita. Per questo scindere vita e lavoro è un errore grossolano.
Aiutare i ragazzi ad affrontare la società a testa alta è fondamentale. Dargli competenze professionali che li gratifichino, che li facciano tornare a casa soddisfatti di quello che hanno fatto. Qualche anno fa si diceva che gli imprenditori cercavano forza lavoro con esperienza, senza dare loro la possibilità di farla. Oggi sono i giovani che hanno aspettative diverse, vogliono finire presto la sera, essere liberi il fine settimana, …
Per quanto riguarda la nostra esperienza, il lavoro c’è per i giovani. Richiede solamente voglia di fare e il sapersi adeguare a quello che il mercato del lavoro richiede.
Nell’intervista viene poi affrontato il pregiudizio secondo il quale la scuola professionale sarebbe vista come scuola per i ragazzi più deboli della società. In realtà oggi ci si accorge che la formazione professionale è lo scheletro del nostro sistema produttivo.
Una delle caratteristiche delle scuole salesiane sono i valori che cerchiamo di trasmettere: sacrificio, senso del dovere, … anche un ritardo di 5 minuti a scuola è per noi elemento sul quale educare il giovane, perché nel mondo del lavoro non puoi arrivare 5 minuti in ritardo.
Bisogna educare al buon lavoro e al senso di responsabilità, al lavorare in gruppo. Far capire che quando i giovani entrano nel mondo del lavoro non vanno per insegnare, ma hanno bisogno di umiltà per capire che devono ancora imparare molto da chi li circonda.
La Formazione Professionale è la congiunzione forte tra il mondo del lavoro e il mondo della scuola. Ma la scuola ha ancora un ruolo efficace contro la dispersione scolastica, quest’anno abbattuta al 6% grazie alla Formazione Professionale che recupera anche quei giovani che vengono esclusi dal sistema dell’istruzione superiore
Il Veneto è l’unica regione che è rimasta sotto il benchmark europeo fissato al 10%, anche grazie all’attenzione del sistema politico regionale. Che mette in piedi una serie di azioni che favoriscono le azioni formative a favore dei giovani.
Anche le politiche nazionali degli ultimi anni hanno però investito nell’ambito della Formazione Professionale. Facendo guadagnare importanza alla Formazione Professionale in Italia.
Il cammino da fare è però ancora lungo, pensando ad altri paesi dove ad esempio l’alternzana scuola-lavoro è prassi ormai consolidata ed efficace. In Italia sono ancora pochi i giovani che partecipano ad azioni formative in apprendistato.
Il sistema educativo salesiano, grazie alla sua capillarità e all’impegno dei propri collaboratori, diventa efficace anche in quelle regioni dove la formazione professionale non gode della medesima attenzione che troviamo all’interno della Regione del Veneto. Un sistema educativo che diventa un’importante risorsa per il mercato del lavoro e per la società.
La trasmissione Approfondimenti è un classico format faccia a faccia: il giornalista/intervistatore dialoga con il suo ospite su temi inerenti alla sua attività, la cui descrizione viene messa al centro della chiacchierata. Condotta dal giornalista Fabrizio Stelluto, presenta quotidianamente dal 1998 protagonisti e realtà esemplificative del Nord Est, fatto di storie quotidiane che anche quando diventano “miracoli economici”, mai perdono l’umanità di cui sono intrise.
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