Quadri nazionali delle qualifiche europee – rapporto CEDEFOP

I quadri nazionali delle qualifiche europee (NQF) hanno avuto una forte evoluzione negli ultimi anni. Importante il dialogo tra scuola e mondo del lavoro.

importante il dialogo tra formazione istruzione e mondo del lavoro

I quadri nazionali delle qualifiche europee (NQF) hanno avuto una forte evoluzione negli ultimi anni. Ma questa impostazione contribuisce veramente allo sviluppo degli studenti? La reale efficacia delle qualifiche europee viene misurata con la capacità di fare la differenza tra studenti, mercato del lavoro, datori di lavoro. La crescita efficace delle qualifiche europee nel 2016 ha ottenuto anche l’attenzione del mondo politico.

Sono 43 i quadri nazionali istituiti dai 39 paesi che collaborano alla definizione delle qualifiche europee. Molti percorsi stanno diventano parte integrante dei programmi di istruzione e formazione nazionale. Una sempre più trasparenza dei risultati ottenuti dalle azioni formative viene affiancata negli ultimi anni da una sempre maggiore attenzione al dialogo tra scuola e mondo del lavoro.

La situazione alla fine del 2016

  • 6 paesi stanno ancora lavorando alla definizione e adozione dei loro quadri nazionali NQF, tra questi anche l’Italia;
  • l’Italia ha stabilito un repertorio nazionale delle qualifiche, e un quadro nazionale delle qualifiche regionali;
  • 32 paesi hanno formalmente adottato i quadri nazionali, tra cui nel recente passato, Austria, Polonia, Slovenia, Svezia;
  • molti paesi come Austria, Croazia, Cipro, Grecia, ex Repubblica iugoslava di Macedonia, Ungheria, Islanda, Kosovo, Lussemburgo, Montenegro, Svezia, Polonia e Turchia sono ancora in una fase operativa iniziale, con la necessità di rafforzare strumenti e infrastrutture nonché di coinvolgere maggiormente le istituzioni. Molti altri paesi, come Belgio (Fiandre), Danimarca, Estonia, Francia, Germania, Irlanda, Malta, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Slovenia, Svizzera e Regno Unito, hanno raggiunto una fase operativa più matura, i loro quadri sono diventati molto visibili e sono ormai ben integrati nei loro sistemi nazionali delle qualifiche;
  • 35 paesi stanno lavorando per rendere i quadri completi per tutti i tipi e livelli di qualifica;
  • 28 paesi hanno presentato un report che evidenzia come i loro quadri nazionali facciano riferimento ai quadri europei;
  • 26 paesi hanno connesso i loro quadri delle qualifiche a percorsi di istruzione superiore (QF-EHEA).

Questa analisi conferma come i quadri nazionali delle qualifiche europee stiano avendo un ruolo importante in tutta Europa.

È importante dare visibilità ai quadri delle qualifiche europee

Per essere rilevanti i quadri delle qualifiche europee devono essere visibili. Ad oggi molti paesi indicano i livelli NQF e EQF sui documenti di qualifica rilasciati.  Danimarca e Lituania sono stati i primi a includere riferimenti a livelli EQF/NQF nei loro certificati di formazione professionale, nel 2012. Nel novembre 2016, 20 paesi avevano introdotto riferimenti nei documenti o database delle qualifiche nazionali: Danimarca, Repubblica Ceca, Estonia, Francia, Germania, Grecia, Islanda, Irlanda, Italia, Lituania, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia, Svizzera e Regno Unito. Diversi paesi hanno manifestato l’intenzione di farlo nel 2017, per esempio Austria, Belgio (Fiandre e Vallonia), Bulgaria, Ungheria e Polonia. Progressi sono stati realizzati anche in materia di istruzione e formazione professionale (IVET e/o formazione continua).

È importante dare la massima visibilità alle qualifiche professionali nazionali
Visibilità delle qualifiche professionali nazionali.

È altrettanto importante che le infrastrutture informatiche di questi paesi contengano un data base aggiornato con le qualifiche rilasciate sul territorio.

Recenti ricerche sui risultati di apprendimento dimostrano che i quadri nazionali delle qualifiche hanno contribuito in modo significativo a rendere più chiaro e completo il quadro dei risultati di apprendimento in tutti i settori dell’istruzione e della formazione. In molti paesi, come Austria, Islanda e Polonia, l’approccio sui risultati dell’apprendimento è ora alla base di politiche di apprendimento permanente nazionali, esprimendo una chiara volontà di collegare istruzione e formazione iniziale e continua in modo più efficiente e flessibile.

Altri paesi, per esempio la Svezia, usano i risultati di apprendimento per stabilire un dialogo con il mercato del lavoro, creando un ponte alimentato dall’enorme varietà delle attività di apprendimento che si svolgono al di fuori dell’istruzione e della formazione in aula e in laboratorio.

Il dialogo con il mondo del lavoro fa la differenza

I risultati degli ultimi anni stanno spingendo tutti i paesi a dare una forte importanza ai risultati e ai percorsi di istruzione e formazione, coordinandosi a livello europeo per una maggiore efficacia, confortati dalle esperienze positive fino ad ora analizzate. Questo impegno è stato confermato con l’adozione delle basi giuridiche NQF che definiscono chiaramente il coinvolgimento e i ruoli dei diversi soggetti interessati. In alcuni  paesi, tra cui Austria, Germania e Svizzera, le parti sociali e le altre parti interessate del mercato del lavoro svolgono un ruolo importante nella definizione delle qualifiche.

La mappatura dell’attuale offerta delle qualifiche ha permesso di individuare le lacune nell’offerta esistente, con l’obiettivo di migliorare la qualità complessiva del servizio e di introdurre nuove qualifiche efficaci per il contesto produttivo di riferimento. Vi è inoltre un’apertura generale dei paesi europei ad includere nei quadri delle qualifiche europee i percorsi di istruzione e formazione continua e superiore. Il lavoro svolto da paesi come l’Olanda e la Svezia riflette questa tendenza verso l’ampliamento del campo di applicazione dei quadri nazionali delle qualifiche.

Fonte: Cedefop

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