La Regione del Veneto riconferma per il prossimo biennio l’assegno per il lavoro.
L’assegno per il lavoro si rivolge a disoccupati over 30. Con un valore massimo di € 5.242,00, da diritto a ricevere servizi qualificati di orientamento e assistenza alla ricollocazione.
A fine 2018 gli assegni per il lavoro rilasciati dai Centri per l’Impiego del Veneto sono stati 13.863.
Tra le novità introdotte, tempi di avvio del percorso individuato velocizzati e percorsi di formazione/aggiornamento professionale che potranno arrivare a 90 ore.
L’assegno per il lavoro, la misura sperimentale adottata in Veneto per accompagnare disoccupati e inoccupati a trovare un’occupazione, si guadagna sul campo la riconferma anche nel prossimo biennio. La Giunta regionale del Veneto – su proposta dell’assessore regionale al lavoro Elena Donazzan – ne ha prolungato la validità fino al 2021, investendovi ulteriori 12 milioni di euro. La dotazione finanziaria complessiva per finanziare gli interventi di orientamento e accompagnamento al lavoro e relativi voucher sale così a 27 milioni di euro, attinti dal programma di spesa 2014-2020 dei fondi FSE.
Comunicato stampa N° 496 del 03/04/2019
L’assegno per il lavoro si rivolge ai disoccupati over 30. Si tratta di un voucher virtuale, che ha un valore massimo di 5.242 euro, richiedibile presso i Centri per l’Impiego e attivabile in ognuna delle 400 sedi accreditate ai servizi per il lavoro nel territorio regionale. L’assegno dà diritto a ricevere servizi qualificati di orientamento e assistenza alla ricollocazione.
“I risultati del primo anno e mezzo di applicazione di questo strumento parlano chiaro – evidenzia l’assessore regionale al lavoro – A fine 2018 gli assegni per il lavoro rilasciati dai Centri per l’Impiego del Veneto sono stati 13.863, nel 75% dei casi a beneficio di disoccupati di lunga durata. Ben 6333, cioè quasi la metà dei beneficiari, al termine del percorso di orientamento-formazione hanno ottenuto un contratto di lavoro; per il 31 per cento si tratta di contratti di lavoro a tempo indeterminato o di durata superiore ai 6 mesi. Ciò conferma che non si tratta di un percorso di tipo assistenzialistico o semplicemente dilatorio, ma di un canale di inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro che funziona, perché fa perno sulla motivazione personale e sull’attivazione delle risorse individuali”.
Nel prolungare l’assegno per il lavoro per i prossimi due anni, la Regione ha adottato anche alcune migliorìe: sarà consentita la possibilità di una seconda adesione anche ai disoccupati che vi avevano rinunciato; saranno velocizzati i tempi di avvio del percorso individualizzato semplificando la scelta del soggetto erogatore; sarà resa omogenea la durata dell’assegno per le diverse categorie di beneficiari; e, infine, la durata dei corsi di aggiornamento/formazione professionale aumenterà fino ad un massimo di 90 ore.
“Si tratta di ritocchi tecnici, dettati dall’esperienza accumulata in questa prima fase di sperimentazione – aggiunge l’assessore – che puntano a semplificare ulteriormente l’accesso ai percorsi personalizzati e la gestione dell’assegno”.
“La sperimentazione veneta – conclude Donazzan – è una via diversa, meno dispendiosa e più responsabilizzante, rispetto alle politiche assistenziali che supportano economicamente il disoccupato senza incentivarlo ad attivarsi nella ricerca di un lavoro. Ben più importante, invece, è fornire alle persone senza lavoro gli strumenti per una ricollocazione stabile e duratura”.