Dal recente webinar sul futuro del lavoro, emerge sempre più la richiesta di competenze tecniche da affiancare a competenze trasversali che rendano il lavoratore dinamico e pronto ad affrontare i repentini cambiamenti del mercato.
L’Assessore all’istruzione e lavoro Elena Donazzan ha partecipato al terzo webinar “Nuove competenze per il lavoro che cambia” dedicato a dar conto dell’utilizzo dei fondi FSE 2014-2020 e a raccogliere indicazioni per una programmazione partecipata dei contenuti del FSE 2021-27.
“Nel documento The Future of the Jobs presentato al World Economic Forum lo scorso ottobre – ha sottolineato l’assessore, – si stima che nei prossimi cinque anni saranno sempre più richieste competenze quali il pensiero critico e l’analisi, la risoluzione dei problemi e le abilità nell’autogestione come l’apprendimento attivo, la resilienza, la tolleranza allo stress e flessibilità. Il lavoro nell’economia digitalizzata comporta l’acquisizione di nuove capacità, multidisciplinari e trasversali, da combinare a quelle di base e tecniche (know-how tecnico-artigianale). Molti ruoli aziendali dovranno innovarsi e molti altri andranno via via a scomparire, in un’organizzazione del lavoro che sarà sempre più di natura trasversale piuttosto che verticale”.
Dati confermati nel recente Report della Fondazione Nordest “Competenze per il futuro: l’importanza delle soft skill e della formazione” dove di dice che per gestire il costante processo di cambiamento, le organizzazioni ricercano lavoratori portatori di un mix di competenze: accanto alle conoscenze tecniche (più importanti per il 23,8% degli intervistati) e digitali (30%) cresce l’importanza delle abilità trasversali – sempre più lavoratori “resilienti” che sappiano gestire situazioni e problemi nuovi e imprevisti (43,7%), che sappiano farsi carico di attività nuove e sfidanti (40,5%) e autonomi (40,9%). In sostanza risultano necessari manager capaci di gestire nuove modalità organizzative, dove viene meno il controllo, riuscendo a coinvolgere, stimolare e gestire lavoratori da remoto, con elevati gradi di autonomia.
“Emerge in sostanza che per far fronte alla crisi che stiamo vivendo, una delle peggior della storia, servono competenze della sfera umanistica – sottolinea Donazzan, – perché si dà per scontato che quelle digitali e quelle linguistiche su cui abbiamo investito, siano già acquisite. La domanda che ho posto alla platea di circa 340 partecipanti è: davvero possiamo dare per scontate le competenze digitali e linguistiche? Il quadro delle iniziative promosse dalla Regione per l’adattamento delle competenze dei lavoratori e delle imprese, lo sviluppo delle competenze dei giovani per prepararsi all’inserimento nel mercato del lavoro vanno in questa direzione ma è una questione tutta da verificare”.
“Le competenze richieste dai datori di lavoro sono in continuo cambiamento – ha concluso l’Assessore regionale a lavoro e istruzione – e da sempre la Regione è impegnata nel promuovere iniziative di formazione che siano in grado di rispondere ai mutamenti del mondo del lavoro e favoriscano l’acquisizione e l’aggiornamento delle competenze delle persone, delle persone che lavorano o che sono in cerca di occupazione. O, come in questa nuova fase del mercato del lavoro, delle persone che stanno per perdere il lavoro e che hanno bisogno di nuove competenze per affrontare nuovi settori”.
Comunicato stampa Regione Veneto