Crescono in Italia le esperienze di apprendistato

I dati di un rapporto di monitoraggio del 2019 mostrano che l’apprendistato per titoli e diplomi professionali, diplomi di istruzione secondaria superiore e certificati di alta specializzazione tecnica continua la sua tendenza in crescita nel 2017 (+ 22%).

Una ricerca dell'Unione Europea sottolinea come le diverse forme di apprendistato siano in crescita, anche all'interno di un percorso scolastico.

Tale aumento può essere attribuito agli incentivi legislativi per le imprese e alle misure per l’occupazione giovanile legate all’IFP (decreto legislativo 81/2015, che ha rivisto il quadro giuridico dei tre regimi di apprendistato e decreto interministeriale firmato congiuntamente da ministeri dell’istruzione e del lavoro), che ha definito gli standard di formazione per i tipi di apprendistato 1 e 3 rispettivamente e ha fornito criteri e strumenti di attuazione.

Nel 2017, 131.445 apprendisti sono stati iscritti a programmi di formazione finanziati con fondi pubblici, con un aumento (+ 22%) dell’apprendistato di tipo 1, pari al 4,5% (5 915 apprendisti) di questo totale. In termini di sottotipi del sistema di apprendistato italiano, i corsi di qualifica e diploma professionale hanno il maggior numero di apprendisti in formazione (rispettivamente il 58% e il 34% dei 5 915 apprendisti), entrambi con una tendenza in crescita.

L’apprendistato di tipo 1 è formalmente collegato al sistema di istruzione e formazione; è per quelli dai 15 ai 25 anni e può essere applicato ai programmi di IFP di livello superiore e post-secondario. Il tipo 1 contiene una componente pertinente della formazione formale a scuola o in un centro di formazione, che si alterna sistematicamente alla formazione formale interna e una componente di lavoro sul posto di lavoro. In genere, tra il 50% e il 70% del tempo è trascorso a scuola e il resto in azienda.

A differenza del tipo 1, l’apprendistato di tipo 3 copre solo lo 0,4% (546 apprendisti) del numero totale di apprendisti iscritti alla formazione pubblica, con una tendenza decrescente. Le persone di età compresa tra 18 e 29 anni possono beneficiare dell’apprendistato di tipo 3. Questo apprendistato comprende tre sottotipi: (a) apprendistato per l’istruzione superiore e la formazione, che porta a titoli universitari, compresi dottorati e diplomi di istituti tecnici superiori. La modalità e la durata dell’alternanza variano a seconda del programma a cui si applica lo schema; (b) l’apprendistato per attività di ricerca, che porta a una qualifica contrattuale al di fuori dei sistemi di istruzione e formazione; (c) l’apprendistato che consente l’accesso a professioni regolamentate (avvocati, ecc.).

L’apprendistato di tipo 2 o orientato al lavoro, non regolato dal quadro giuridico di cui sopra, continua ad essere lo schema di apprendistato prevalente (95,1% con 124 984 apprendisti), con una tendenza decrescente. Non fa parte del sistema formale di IFP e porta a qualifiche professionali riconosciute dal contratto collettivo nazionale settoriale. Le persone di età compresa tra 18 e 29 anni possono iscriversi.

L’Italia ha iniziato a sperimentare un doppio sistema nel 2016.

Fonte: Unione Europea CEDEFOP

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