L’ANCI, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, ha pubblicato un documento con alcune riflessioni sui decreti “buona scuola“. Riportiamo nel dettaglio le considerazioni che riguardano l’Istruzione e Formazione Professionale.
La riforma dell’istruzione professionale contenuta nel decreto in oggetto è legata alla necessità di affermare una chiara identità agli istituti professionali attraverso una diversa organizzazione e una maggiore articolazione dei percorsi e di garantire un’autonomia didattica e gestionale non solo formale, ma anche sostanziale. L’obiettivo è quello di rispondere con più efficacia alle esigenze degli studenti che hanno scelto di seguire percorsi di istruzione professionale, tra cui si rileva una crescente percentuale di giovani immigrati e un elevato numero di studenti con disabilità e con difficoltà di apprendimento, e di ridurre l’alto tasso di abbandono tra gli studenti che negli ultimi anni si è registrato in questi istituti.
Le istituzioni scolastiche (statali o paritarie) che offrono percorsi di istruzione professionale e le istituzioni formative accreditate per fornire percorsi di Istruzione e Formazione professionale (di competenza regionale) entrano dunque a far parte di un’unica rete, la Rete nazionale delle Scuole Professionali: finalmente un’offerta formativa unitaria, articolata e integrata sul territorio. Il sistema sarà in vigore a partire dall’anno scolastico 2018/2019.
Il decreto legislativo, come richiesto dalla legge 107/2015, ridefinisce in maniera del tutto coerente con le sue finalità il sistema dell’istruzione professionale (artt. 1-3) introducendo elementi di rafforzamento del sistema quali: il superamento della sovrapposizione con l’istruzione tecnica (art. 3 comma 4), il raccordo con il sistema di istruzione e formazione professionale e la costituzione della Rete nazionale delle scuole professionali (art. 7), i passaggi tra i sistemi formativi (art.8).
Dopo il confronto con Miur e Regioni avvenuto in sede tecnica in data 9 febbraio, l’ANCI ritiene necessario ribadire alcuni emendamenti alla luce di quanto contenuto nel documento del Ministero in risposta alle richieste avanzate in sede tecnica.
Art. 6
Al comma 2 inserire le parole “previo accordo in Conferenza permanente Stato, Regioni, Province autonome”
Motivazione
La possibilità di istituire percorsi di IeFP all’interno degli Istituti professionali finalizzati all’acquisizione di una qualifica, di competenza regionale, può rappresentare una modalità molto efficace di recupero e prevenzione dell’abbandono scolastico. Pur condividendo l’emendamento del MIUR, l’ANCI esprime preoccupazione per la mancanza, nel decreto legislativo, di un accordo in sede di Conferenza permanente Stato, Regioni, Province autonome che definisca criteri generali omogenei sul territorio nazionale per la realizzazione di tali percorsi.
Art. 7
Al comma 2 dopo le parole “entro 90 giorni dall’entrata in vigore del presente decreto legislativo, con decreto del Ministro del’istruzione, dell’università e della ricerca, adottato di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali” sostituire “d’intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano” con le parole “d’intesa in sede di Conferenza Unificata”
Motivazione
E’ previsto che “il raccordo con le reti locali per l’apprendimento permanente” e, quindi, la definizione dei criteri, i termini e le modalità per la costituzione e l’aggiornamento annuale della rete nazionale, sia definito con DM, emanato entro 90 gg. dall’entrata in vigore del d.lgs., d’intesa in Conferenza permanente Stato-Regioni e Province autonome. Dal momento che viene introdotto il criterio dell’azione territoriale della Rete nazionale,integrata stabilmentesulterritorio, l’ANCI proponecheil DM sia invece adottato in sede di Conferenza Unificata
Art. 10
Al comma 1 sostituire le parole “i percorsi di istruzione professionale sono oggetto di costante monitoraggio a cura del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca nel confronto con le Regioni, gli Enti locali le Parti sociali e gli altri Ministeri interessati” con le parole “i percorsi di istruzione professionale sono oggetto di costante monitoraggio e valutazione da parte di un tavolo nazionale coordinato dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca cui fanno parte le Regioni, gli Enti locali, le Parti sociali e gli altri Ministeri interessati”
Motivazione
L’ANCI ribadisce la richiesta di istituire un Tavolo nazionale di monitoraggio e valutazione del sistema coordinato dal Ministero dell’istruzione, università e ricerca analogamente a quanto già avviene per altri segmenti dell’istruzione quali l’ITS e l’alternanza scuola-lavoro. Si ritiene, infatti, che il Tavolo sia più utile rispetto al confronto separato con le singole istituzioni e i Ministeri previsti nel comma.
Scarica il documento completo dell’ANCI
Decreti buona scuola osservazioni ANCI
Discutine con noi
Vuoi discuterne con noi? Commenta con l’articolo su Facebook, o su Google+.