Il DPCM del 2 marzo 2021– in vigore dal 6 marzo al 6 aprile p.v.- stabilisce agli articoli 21 e 34, rispettivamente per le regioni in zona gialla e per quelle in zona arancione, il proseguimento dell’attività didattica in presenza al 100% della popolazione scolastica per le scuole dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione e almeno al 50% e fino al 75% per i percorsi del secondo ciclo.
Tuttavia, anche per queste regioni i Presidenti delle Giunte regionali e i Sindaci, per i territori di competenza, potranno disporre la didattica digitale integrata per tutta la popolazione scolastica delle scuole dell’infanzia, delle scuole primarie e secondarie di I e II grado al ricorrere delle condizioni di aggravamento del quadro epidemiologico previste al comma 2 dell’art. 21 e dall’art. 34 dello stesso DPCM.
Pertanto, fatta salva la prevalenza dei provvedimenti già adottati per alcuni comuni che dispongono la didattica digitale integrata per la totalità degli alunni e studenti, si rinnova l’indicazione per le scuole del secondo ciclo e per quelle della formazione professionale a proseguire l’attività didattica in presenza per non oltre il 50% della popolazione scolastica, applicando criteri di rotazione tra le classi o degli studenti all’interno delle classi fino a quando la situazione epidemiologica non consentirà una diversa articolazione.
Tale indicazione trova fondamento nel parere di data odierna della Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria della Regione del Veneto, la quale specifica che “il quadro epidemiologico regionale è allo stato attuale in peggioramento e pertanto si ritiene sia opportuno mantenere la didattica in presenza per le scuole superiori al 50%”.
Circa le ulteriori misure organizzative da rinnovare dall’8 marzo fino al 6 aprile p.v., si fa integrale rinvio alla nota a firma congiunta del 26 gennaio 2021, prot. n 35148/8700 e alle ulteriori disposizioni di riferimento contenute nel DPCM in oggetto.
Da qui si accede alla pagina con la nota pubblicata dalla Regione del Veneto.