Formazione professionale in Europa: futuro e sfide

Il dato più significativo riguarda la richiesta di manodopera. Nei prossim annii il mercato del lavoro guarderà sempre più a tecnici specializzati.

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Dall’Europa arriva la conferma di una crescente attenzione all’apprendistato e ad altre forme di apprendimento basato sul lavoro, e un’attenzione crescente all’IeFP e alle qualifiche offerte.

Un nuovo report pubblicato dal CEDEFOP presenta un’analisi sull’evoluzione del mercato del lavoro e sulle competenze richieste nei prossimi anni dal mercato del lavoro.

Vediamo insieme le previsioni per il mercato del lavoro in Italia.

Il dato più significativo riguarda la richiesta di manodopera. Nei prossim annii il mercato del lavoro guarderà sempre più a tecnici

Prospettive di lavoro

Dopo una stagnazione nel periodo 2011-2016, l’occupazione dovrebbe crescere in Italia tra il 2016 e il 2021, sebbene il tasso di crescita rimarrà al di sotto della media UE.

La crescita dell’occupazione dovrebbe raggiungere il picco nel 2021-26, mantenendosi al di sopra della media UE fino al 2030.

Il dato più significativo riguarda la richiesta di manodopera. Nei prossim annii il mercato del lavoro guarderà sempre più a tecnici

Si prevede che la popolazione in età lavorativa in Italia stagnerà fino al 2030. Il tasso di offerta forza-lavoro dovrebbe diminuire di -1,7 punti percentuali, con una diminuzione annua del -0,1% fino al 2030.

Trend occupazionali nei settori professionali

I settori che sono rimasti stagnanti nel periodo 2011-2016 dovrebbero mostrare un aumento dell’occupazione nei periodi successivi, con l’eccezione di business e altri servizi che erano già in crescita nel 2011-2016.

L’aumento maggiore nel periodo 2016-21 è atteso nel settore dei servizi non commercializzati, mentre nel periodo 2021-30 l’aumento maggiore è atteso nel settore delle imprese e altri servizi.

La costruzione, la produzione, il settore primario e le utility dovrebbero continuare a ristagnare o addirittura diminuire durante l’intero periodo di previsione.

Altri servizi alle imprese come l’assistenza sanitaria e sociale sono settori in cui è previsto il maggiore aumento dell’occupazione.

La maggior parte dei posti di lavoro deriverà dalla necessità di sostituire i lavoratori che si ritirano o cambiano professione.

Le professioni che prevedono il maggior numero di assunzioni sono quelle che riguardano professionisti e tecnici specializzati, che rappresenteranno rispettivamente il 21% e il 19% delle richieste di lavoro totali.

Ci si aspetta che molte altre occupazioni diminuiscano come nel caso degli addetti alle vendite che rappresentano il mercato occupazionale con la diminuzione più forte.

Tuttavia la necessità di sostituire i lavoratori in pensione fornirà comunque una quantità considerevole di posti di lavoro anche per queste professioni.

Andando nel dettaglio, si può prevedere una forte richiesta di figure professionali nei settori del servizio clienti, nella gestione di servizi di ospitalità, nelle lavorazioni edili e per quanto riguarda i mestieri correlati, esclusi gli elettricisti.

Il settore che dovrebbe fornire il maggior numero di posti di lavoro è rappresentato dalle attività commerciali e amministrative. Probabilmente anche nell’ambito dell’insegnamento.

Cosa guiderà lo sviluppo delle nuove professioni

Il progresso negli strumenti tecnologici ridurrà la domanda di occupazioni di routine collegate all’utilizzo dei macchinari e ai lavori generici da tastiera.

Il 37% delle offerte di lavoro saranno rivolte ad un alto livello di qualifica. Il 49% delle offerte di lavoro saranno rivolte ad un livello medio di qualifica, mentre il 14% saranno rivolte a qualifiche di basso livello.

Il numero di lavoratori con qualifiche di alto livello dovrebbe aumentare fino al 2030, pur rimanendo al di sotto della media UE.

Si prevede che la quota di lavoratori con qualifiche di medio livello rimarrà stabile mentre la quota di lavoratori scarsamente qualificati, sebbene in calo, dovrebbe rimanere leggermente superiore alla media UE-28.

Si prevede che la domanda di lavoratori altamente qualificati supererà l’offerta, creando discrepanze nelle competenze in quanto i lavoratori mediamente qualificati potrebbero essere utilizzati per soddisfare questa domanda.

Si prevede invece che i lavoratori scarsamente qualificati saranno in surplus rispetto all’offerta di lavoro.

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