Il Sistema Duale, opportunità per il territorio

Soddisfazione sia tra gli allievi che tra le aziende. Un'opportunità per rafforzare l'acquisizione di competenze adeguate al mercato del lavoro.

CNOSFAP veneto sistema duale esperienza positiva per allievi e aziende

Formazione ed educazione dei giovani. È questo che da oltre 150 anni fanno le Scuole di Formazione Professionale salesiane. Ma educazione e formazione hanno due declinazioni ben diverse. Educare un giovane significa insegnargli a vivere bene la propria vita nel contesto in cui si trova, e in relazione con le altre persone. Formare un giovane significa trasferirgli delle competenze, culturali e manuali, che gli consentano di proporsi al mondo del lavoro in modo efficace. Seguendo quello che da sempre è il motto di San Giovanni Bosco, fare dei giovani “onesti cittadini e buoni cristiani“.

Un’Istituzione educativa, quella Salesiana, che in Europa rappresenta una realtà molto importante per il futuro dei nostri giovani, contando su circa 678 scuole.  Don Bosco aveva intuito che la nobiltà del lavoro è fondamentale per dare alle persone anche dignità come persone. Un lavoro che spesso viene denigrato nella sua nobiltà quando si parla di manualità, di professionalità da officina o da cantiere.

Una dignità che grazie anche al sistema duale sta ridando importanza al lavoro manuale, creando ottime opportunità per le nostre scuole e per i nostri giovani. A differenza delle passate esperienze del sistema dell’apprendistato. Un sistema duale che deriva da un sistema tedesco che prevede delle vere e proprie scuole all’interno delle aziende. Il sistema duale non è altro che un’attività di apprendistato all’interno di un percorso scolastico.

Quando un’impresa riesce a coniugare il fare business con un’attività formativa, la ricaduta sul territorio e sulla società diventa meritevole di attenzione. Attenzione che è già alta all’interno della Regione Lombardia, dove sono stati presentati nei giorni scorsi alcuni dati interessanti a livello nazionale. Ne abbiamo parlato qui. E che deve avere la medesima attenzione anche all’interno della nostra Regione Veneto.

Un’attenzione che non può esimersi dal prendere in considerazione anche gli aspetti negativi scaturiti da questa prima sperimentazione. Soltanto il 22% degli studenti ha stipulato poi un contratto di apprendistato, mentre gli altri hanno solamente svolto l’esperienza lavorativa all’interno del percorso scolastico. Un dato su cui sarà necessario lavorare, sebbene sia già molto significativo il confronto dei ragazzi con il mondo del lavoro. Dato che coinvolge in prima battuta anche i Consulenti del Lavoro, spesso scoraggiati dalla burocrazia necessaria all’attivazione di queste esperienze, e poco formati da parte delle Istituzioni preposte.

Un burocrazia che sarà necessario snellire, rendere meno farraginosa. Per incentivare le aziende ad intraprendere con più serenità questo genere di percorsi. E che ha portato le stesse Scuole della Formazione Professionale ad affiancare le aziende nella compilazione e nella preparazione dei documenti necessari.

Un altro dato su cui riflettere riguarda la modalità con cui Azienda e Scuola sono entrate in contatto per mettere in piedi l’esperienza formativa-lavorativa per i ragazzi. Ben il 43% degli “agganci” è stato procurato dagli stessi allievi delle Scuole, sottolineando come le scuole salesiane spingano molto sull’autonomia degli allievi nello scegliersi l’azienda dove effettuare questa esperienza formativa.

Molta quindi la soddisfazione, sia tra gli allievi che tra le aziende. Per un sistema che contribuirà a rinforzare sia l’occupabilità che la formazione dei nostri giovani. Come riportato dal quotidiano “La Stampa”: la sperimentazione è centrata sul sistema IeFP erogato dai Centri di formazione professionale (Cfp) accreditati dalle regioni e rappresenta l’occasione per attuare un modello formativo integrato tra sistema educativo e lavoro che, da un lato, favorisca la creazione di un rapporto continuativo e coerente tra formazione e lavoro e, dall’altro, migliori la transizione aula-azienda, riducendo il gap tra competenze acquisite in contesti formativi e competenze richieste dal tessuto produttivo.


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