Il Veneto deve essere modello per l’alternanza scuola-lavoro

L'Assessore Elena Donazzan mette a disposizione esperienza e competenze della Regione Veneto per aiutare le altre Regioni a migliorare l'offerta formativa.

CNOSFAP veneto Donazzan elogia risultati alternanza scuola lavoro in veneto

Quest’anno 1 azienda su 3 ha inserito studenti in alternanza scuola-lavoro, 7 tirocini su 10 si sono conclusi con l’ingresso nel mondo del lavoro del tirocinante. Numeri di grande conforto per la formazione e per il lavoro in Veneto. Che spingono l’Assessore Elena Donazzan a chiedere che il modello Veneto venga messo a disposizione delle altre regioni, per aiutarle a migliorare la propria offerta formativa.

Risultati resi possibili anche grazie alle Scuole della Formazione Professionale, che hanno nel loro DNA il laboratorio didattico, l’insegnare ai giovani il saper fare oltre che il sapere.

“Il Veneto è stata la prima regione in Italia a sperimentare l’alternanza scuola-lavoro nel 2003, e a codificarla come elemento strutturale dell’offerta formativa nel ‘sistema educativo’ provando ad introdurla anche nei licei, prima che diventasse un obbligo nazionale. Mettiamo la nostra esperienza a disposizione di Anpal, l’agenzia nazionale per l’impiego, chiedendo al suo presidente Maurizio Del Conte di specializzarsi su questo obiettivo per aiutare le Regioni a programmare l’offerta formativa e a promuovere un corretto sistema di alternanza”. Così l’assessore alla scuola e al lavoro della Regione Veneto, Elena Donazzan, intervenendo a Job & Orienta, al convegno “Dall’alternanza alla transizione: le azioni promosse da Anpal. Dall’aula ai luoghi di lavoro”, in dialogo con Maurizio Del Conte.

“Con 22 mila aziende che quest’anno hanno inserito studenti in alternanza, vale a dire una su 3 – ha ricordato Donazzan – il Veneto è la seconda regione in Italia, dopo la Lombardia, a dare applicazione a questa opportunità di orientamento, formazione e crescita umana. Negli ultimi cinque anni sono stati 15 mila gli studenti che in Veneto hanno vissuto esperienze di alternanza scuola lavoro, grazie alla disponibilità delle imprese e degli enti di formazione e ai 418 progetti finanziati con 5 milioni di euro dalla Regione”.

“In Veneto scuola e lavoro sono un binomio consolidato – ha spiegato l’assessore – Gli istituti tecnici e professionali del territorio che hanno fatto crescere le imprese del ‘mitico Nordest’ hanno nel loro Dna costitutivo l’aula-laboratorio e il rapporto diretto con il mondo del lavoro. Un filo diretto, quello tra scuola e azienda, testimoniato anche dai 30 mila tirocinanti ospitati ogni anno nelle imprese venete: 7 su 10 si concludono con l’ingresso nel mondo del lavoro”.

“Ora che l’alternanza scuola-lavoro è diventata obbligatoria in tutti gli indirizzi scolastici e formativi – ha sottolineato Elena Donazzan – è necessario professionalizzare le competenze per traghettare l’esperienza dell’alternanza dal mondo della formazione a quello della scuola, soprattutto in quelle Regioni che non hanno un consolidato patrimonio di centri di formazione professionale e di scuole professionali come il Veneto”.

L’alternanza scuola-lavoro – ha spiegato l’assessore – è fondamentale per un buon orientamento, per ridurre la distanza tra scuole lavoro e contrastare gli abbandoni. L’alternanza serve alla scuola per ritarare percorsi e competenze, ma anche alle imprese per mettere a fuoco fabbisogni e competenze e riuscire meglio a incrociare domanda e offerta di professionalità e di mestieri.

“Chiedo all’Agenzia nazionale per l’impiego di specializzarsi su questo – ha concluso – per aiutare le Regioni a programmare l’offerta formativa e a promuovere un corretto sistema di alternanza, nonché un buon sistema di orientamento al lavoro: il ruolo di una agenzia nazionale può rappresentare un utile e valido supporto per dare omogeneità e sviluppo ai diversi territori della penisola”.

Fonte: comunicato stampa Regione Veneto N° 1619 del 01/12/2017


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