L’Europa ha bisogno di investire nei giovani

La crisi economica che ha investito l'Europa ha riportato al centro le tematiche dell'occupazione, individuando nei giovani una risorsa fondamentale.

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Il 30 giugno si è svolto un seminario su Europa e Giovani. Un tema molto importante, che mette l’accento sulle opportunità di crescita professionale all’estero messe a disposizione di ragazzi e ragazze del nostro territorio. La crisi economica che ha investito il mondo e l’Europa ha riportato al centro le tematiche dell’occupazione e del lavoro, individuando nei giovani una risorsa fondamentale.

L’Ufficio di Informazione del Parlamento Europeo

A introdurre la giornata Barbara Forni, dell’Ufficio d’informazione a Milano del Parlamento Europeo. L’Ufficio di informazione del Parlamento Europeo si occupa di supportare le attività delle circoscrizioni nord-est e nord-ovest del territorio italiano, nell’ambito della comunicazione e della formazione. L’Ufficio segue le linee guida dell’Unione Europea coordinandosi con gli eventi organizzati in tutta Europa. L’Ufficio collabora strettamente con gli sportelli territoriali per le politiche attive, coinvolgendo i cittadini nelle tematiche più sensibili per la società, e portandole all’attenzione della Commissione Europea. L’Ufficio inoltre collabora con Scuole e Università per promuovere le tematiche riguardanti le Istituzioni europee e le attività promosse per il territorio.

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La Provincia di Verona e i giovani

È Giorgio Malaspina, consigliere della Provincia di Verona con delega al lavoro e alle politiche sociali, ad introdurre il ruolo della Provincia per i giovani. La Provincia svolge un ruolo importante nel raccogliere le esigenze dei cittadini legate al mondo del lavoro, soprattutto per chi è in cerca di un lavoro, non solo per i giovani.

La Provincia riporta come il lavoro non manchi sul territorio, portando ad esempio le professionalità in ambito meccanico. Ecco quindi diventare fondamentale la sinergia tra mondo del lavoro e scuole, che devono portare i giovani ad alte specializzazioni seguendo la dinamicità del mercato del lavoro, seguendo le specificità territoriali.

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Giovani imprenditori

È Giuseppe Favretto, Professore dell’Università di Verona e Direttore del Centro Imprenditoria Giovanile, ad introdurre il tema dell’imprenditorialità tra i giovani. Non c’è Europa se non ci sono giovani, il futuro dell’Europa è in mano ai giovani. Dal punto di vista privilegiato che vive quotidianamente il prof. Favretto, emerge molto chiaramente come siano le occasioni che permettono ai giovani di costruire il loro futuro e quello del paese in cui vivono. Ecco perché la Scuola dovrebbe dare importanti opportunità imprenditoriali ai giovani, insegnando loro ad essere imprenditori. Perché i nostri giovani hanno un forte spirito imprenditoriale, che andrebbe incentivato.

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È necessario investire di più anche sui giovani

Don Alberto Poles, Presidente FORMA VENETO e Delegato Regionale CNOS-FAP, è in rappresentanza del 91% dell’offerta formativa professionale all’interno della Regione del Veneto. Una realtà, quella della Formazione Professionale, che è tra i fiori all’occhiello del territorio italiano.

L’accento viene posto dai programmi europei dedicati alla formazione e all’educazione. Ma c’è differenza tra educazione e formazione. Educazione è qualcosa che mette in campo dei valori, che aiuta le persone a mettere in evidenza quei valori che già posseggono. Formazione è invece creare e sviluppare delle competenze in una persona.

Il Fondo Sociale Europeo, che si inserisce all’interno dei finanziamenti per il tessuto economico e sociale, rappresenta il 23,1% dei finanziamenti Europei. Il problema è che i fondi poi destinati all’Istruzione e alla Formazione scendono al di sotto del 10% permettendo pochi investimenti reali per i giovani. Ecco quindi la necessità di formare dei cittadini europei, creando maggiori opportunità di scambio culturale tra giovani adolescenti. E questo non significa “fuga di cervelli”, ma condivisione di patrimonio culturale e professionale che altro non può fare se non favorire la crescita umana e professionale dei nostri giovani ma in generale di tutti i lavoratori.

Necessari anche maggiori investimenti nell’apprendimento della lingua straniera. E il riconoscimento curricolare di queste esperienze formative all’estero.

Ma tutto questo deve essere accompagnato ad un processo di semplificazione. La burocrazia deve semplificarsi, deve invogliare i giovani a partecipare ad esperienze di crescita, senza soffocare loro, le scuole e le aziende con montagne di carta e di procedure.

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Un progetto europeo per neo-imprenditori

Geyleen Gonzales, funzionaria dell’Eurosportello Veneto e Responsabile Progetto Erasmus per giovani imprenditori, presenta un nuovo progetto europeo che dovrebbe aiutare i giovani imprenditori attraverso scambi culturali e professionali con imprenditori di altri paesi europei, dando loro la possibilità di lavorare fianco a fianco per un tempo massimo di 6 mesi.

Il programma è gestito da una rete di punti di contatto locali, ad esempio camere di commercio, incubatori e altre organizzazioni di sostegno alle imprese operanti nei diversi paesi dell’Unione europea. Compilata la candidatura, il programma fornirà sostegno e assistenza nella ricerca dell’imprenditore ospitante.

Informazioni dettagliate sul programma sono disponibili sul sito www.erasmus-entrepreneurs.eu.

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Le politiche giovanili nei comuni

Per il territorio è importante che i comuni siano particolarmente sensibili alle difficoltà di chi sta cercando lavoro e di chi deve riqualificarsi nel mondo del lavoro. Come sottolinea Riccardo Tacconi, Assessore alle Politiche Giovanili e Innovazione Tecnologica nel Comune di Villafranca di Verona , le risorse del Fondo Sociale Europeo diventano indispensabili per progettare iniziative utili ai cittadini in difficoltà. Mancano però spesso risorse o competenze tali per poter richiedere e utilizzare in modo adeguato questi fondi. L’invito è proprio quello di ricevere maggiore sostegno da parte degli Uffici preposti alla gestione dei Fondi Sociali Europei, avvicinando quindi l’Unione Europea alle specifiche realtà territoriali.

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