Ricercati i profili in uscita dalla formazione professionale, ma mancano i candidati

Le figure della Formazione Professionale sono tra le più ricercate dalle aziende, che però faticano a trovare profili disponibili all'assunzione.

Le figure della Formazione Professionale sono tra le più ricercate dalle aziende, che però faticano a trovare profili disponibili all'assunzione.

Cresce la ricerca di personale per le aziende del nostro territorio. In particolare per quanto riguarda personale laureato.

Una ricerca che però trova difficoltà nel reperire figure adeguate, secondo quanto riportato dal giornale L’Arena.

Soprattuto per quanto riguarda le figure collegate direttamente alla formazione professionale, fortemente richieste dalle aziende del territorio.


Le imprese veronesi hanno in programma 9.410 nuove entrate per gennaio. Un dato decisamente più elevato rispetto a quello dello scorso mese, che parlava di un fabbisogno di 5.380 nuovi ingressi, e tale da collocare Verona nella top ten delle province italiane per numero di assunzioni previste: prima tra tutte le venete, si colloca al nono posto in una classifica guidata da Roma, Milano e Torino.

È quanto emerge dal bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, di Unioncamere e Anpal, Agenzia nazionale politiche attive lavoro, che fotografa una situazione positiva, con numeri in crescita a livello nazionale, regionale e, appunto, locale.

In tutto il Veneto le assunzioni previste a gennaio sono 45.900, 117.980 se si considera il primo trimestre dell’anno; a trainare sono, appunto, Verona ma anche Vicenza con 9.140 entrate programmate.

Cresce però la difficoltà di reperimento dei profili, che nella regione raggiunge una delle percentuali più elevate del Paese, il 38,8%. Tendenze che si riscontrano anche a livello nazionale, dove sono 461mila le entrate programmate dalle imprese per gennaio 2020, +20mila rispetto allo scorso anno (+4,5%), +150mila rispetto a dicembre.

A trainare la domanda di lavoro nel settore privato è soprattutto la ricerca di laureati: più dell’80% delle 20mila entrate aggiuntive rispetto allo scorso anno è destinato infatti a quanti sono in possesso di un titolo di studio universitario.

A crescere è in particolare la domanda di laureati negli indirizzi architettura, +45,2% rispetto a gennaio 2019; economia 33,6%, ingegneria civile e ambientale +29%, ingegneria elettronica +27,9% oltre all’indirizzo scientifico, matematico e fisico +25,4%.

Sono 215mila le imprese che hanno in programma assunzioni a gennaio e le più vivaci fanno parte del settore del commercio, dove la crescita della domanda di lavoro è del 9,2%, del turismo, che segna un incremento del 7,2%, i servizi informatici e di telecomunicazione con il +16,3% e i servizi a contenuto specialistico e consulenziale di supporto alle imprese, +19,9%.

Tuttavia ci sono aziende che registrano una flessione delle assunzioni programmate: sono soprattutto quelle del manifatturiero, che risentono di un rallentamento della domanda dall’estero.

Qualche numero: per la chimica, la farmaceutica, la plastica e la gomma nel complesso le assunzioni calano del 13,8%, del 7,5% nel comparto moda, del 4,1% nella metalmeccanica e meccatronica.

La difficoltà di reperimento dei profili ricercati riguarda il Veneto ma anche tutta Italia, sebbene in percentuale minore, del 33%, in crescita rispetto al 31% di un anno fa.

Il mismatch domanda-offerta riguarda da una parte una serie di profili di laureati (difficili da reperire il 39,3% dei candidati in possesso di un titolo universitario), ma anche profili tipici della formazione professionale (35,1% la difficoltà segnalata).

Fonte: L’Arena

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