L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha proclamato il 24 gennaio Giornata Internazionale dell’Educazione, come ruolo chiave nell’educazione alla pace e allo sviluppo sostenibile.
Senza un’istruzione di qualità ed equa, i paesi non riusciranno a raggiungere l’uguaglianza di genere né a rompere il ciclo di povertà che sta lasciando indietro milioni di bambini, giovani e adulti.
Nel 2018, il 17% della popolazione veneta con almeno quindici anni possiede al più la licenza elementare, il 31% la licenza media, il 10% ha un diploma di due-tre anni, il 28% un diploma di 4-5 anni e il 14% ha raggiunto la laurea. Il livello medio di istruzione è in continuo aumento, basti pensare che la quota di laureati era pari al 10% dieci anni fa e la quota di chi possedeva al massimo la licenza elementare era il 25%. Il numero di 30-34enni laureati, poi, è cresciuto in dieci anni del 31% (in Italia cresce del 12%)e nel 2018 la quota di 30-34enni con almeno la laurea è pari al 32% contro un dato italiano di 27,8%.
Istruirsi è un investimento: costa fatica, impegno e risorse, ma una volta concluso il percorso, ripaga: infatti, titoli di studio più elevati si associano a più bassi tassi di disoccupazione.
Nel 2018 in Veneto il tasso di disoccupazione è pari all’8,4% per coloro che hanno appena una licenza di scuola media, scende al 6,2% per chi possiede un diploma e si riduce al 4,1% per chi ha conseguito un’educazione terziaria.
Il Veneto si distingue per le ottime competenze acquisite dai giovani: nel 2018 il 48% dei veneti ha raggiunto i livelli di competenza più alti in italiano rispetto al 35% del totale nazionale e in matematica i risultati sono ancora più brillanti, dal momento che la percentuale di studenti veneti con livelli alti supera il 52%, rispetto al dato medio italiano che non va oltre il 36%.
I risultati degli alunni stranieri sono meno elevati di quelli degli italiani sia in italiano che in matematica. Tuttavia, mentre queste differenze sono rilevanti per gli stranieri di prima generazione, i risultati degli alunni di seconda generazione tendono a discostarsi meno col progredire degli anni, soprattutto in matematica.
In Veneto, in particolare, i risultati degli alunni stranieri di seconda generazione sono più alti di quelli degli alunni italiani di diverse altre regioni.
Fonte: Regione del Veneto