Secondo quanto riportato dalla Regione del Veneto le attività di alternanza scuola-lavoro hanno ottenuti ottimi risultati e sono in aumento.
Sulla base di queste considerazioni l’esperienza verrà estesa anche ai docenti, in via sperimentale durante i mesi estivi.
L’obiettivo dichiarato è di avvicinare ulteriormente scuola e aziende per progettare percorsi formativi che siano pienamente efficaci.
La Regione ha stabilito un protocollo con validità triennale, che prevede aiuti economici agli studenti e alle aziende. È stata inoltre istituita una cabina di regia che vigilerà sui percorsi formativi attivati, in collaborazione con INAIL e SPISAL per garantire il rispetto delle normative sulla sicurezza negli ambienti di lavoro.
Si rafforza in Veneto l’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro. A quindici anni dal primo avvio sperimentale su scala regionale dell’alternanza tra scuola e aziende e a tre dall’entrata in vigore dell’obbligatorietà estesa a tutte le scuole superiori di ogni ordine e grado, la Giunta regionale del Veneto ha aggiornato e potenziato il protocollo di intesa con l’Ufficio scolastico regionale, Unioncamere, le parti sociali e le associazioni datoriali dei diversi comparti, per qualificare ulteriormente la proposta formativa.
Comunicato Stampa Regione Veneto N° 1468 del 02/10/2018
“Oltre il 90 per cento delle scuole in Veneto ha posto in essere i percorsi di alternanza – spiega l’assessore regionale all’Istruzione e formazione, Elena Donazzan – con positivi risultati sia per i ragazzi sia per le aziende. Alla luce delle esperienze in atto e del precedente accordo regionale del giugno 2016, vogliamo rafforzare la qualità e l’efficacia delle proposte offerte alle scuole e incentivare ulteriormente il mondo del lavoro ad aprire le proprie porte agli studenti. Con il nuovo accordo i percorsi di formazione in alternanza verranno estesi anche ai docenti, che nei mesi estivi, in via sperimentale, potranno fare conoscenza diretta del mondo del lavoro. E’ prevista, inoltre, più formazione per i tutor aziendali. Investire su docenti e tutor aiuterà ad avvicinare scuola e aziende e faciliterà la progettazione di percorsi validi, che rispondano alle esigenze e alle aspettative dei diversi soggetti in campo”.
Il protocollo veneto ha validità triennale e coinvolge, oltre all’Ufficio scolastico regionale al quale compete la programmazione territoriale dei percorsi, Unioncamere, i sindacati, Confindustria, Confapi, le associazioni datoriale dell’agricoltura, dell’artigianato e del commercio, il mondo delle cooperative e delle professioni, le associazioni dei manager e dei dirigenti d’azienda.
“L’alternanza scuola-lavoro è una esperienza utile per l’orientamento e la crescita dei ragazzi, la scoperta e lo sviluppo di attitudini e competenze, l’incontro tra domanda e offerta, ma prima di tutto è una proposta educativa – sottolinea l’assessore – che fa fare esperienza diretta della realtà e dei valori del lavoro, qualunque sia l’ambito professionale nel quale i giovani vengono coinvolti. Per questo va allargata a tutto il territorio regionale e potenziata per tutti gli indirizzi. Il protocollo, che prevede l’istituzione di un tavolo regionale e di tavoli provinciali di coordinamento, serve appunto per aiutare scuole e aziende a progettare insieme gli interventi educativi, nonché a mettere in atto tutte le misure e gli accorgimenti per favorire queste esperienze, comprese forme di aiuto economico agli studenti per assicurazioni e trasporti, e incentivi alle aziende per i costi aggiuntivi che vanno a sostenere”.
A vigilare sulla buona programmazione e sugli esiti dei percorsi di alternanza sarà la ‘cabina di regìa’ regionale, composta da tutti i soggetti che hanno firmato il protocollo, oltre a Inail e Spisal. Perché prevenzione e sicurezza sono prioritari anche per studenti e stagisti che si affacciano al mondo del lavoro.