La Regione del Veneto avvia un’iniziativa sperimentale per rafforzare il rapporto tra scuola e aziende.
Prima dell’inizio dell’anno scolastico di settembre i formatori del Veneto sono invitati a trascorrere alcune giornate in azienda confrontandosi con gli imprenditori e con i tecnici sulle tematiche della formazione.
Una iniziativa a sostegno dell’alternanza scuola-lavoro, sostenuta dall’Assessore Elena Donazzan.
Prof a scuola di impresa e aziende alla scoperta del sistema educativo regionale: l’”incrocio” formativo tra scuola e aziende è l’obiettivo dell’iniziativa sperimentale avviata in Veneto da Regione e Ufficio Scolastico regionale, nell’ambito del protocollo di intesa sull’alternanza scuola-lavoro siglato con le parti datoriali e sindacali. Nei primi quindici giorni di settembre, prima che l’anno scolastico entri a pieno regime, i docenti del Veneto sono invitati a visitare e a vivere alcune giornate in azienda, confrontandosi con imprenditori e tecnici su innovazione, proposte educative e formative e sulle esperienze di alternanza scuola-lavoro. L’iniziativa, battezzata “Si-Fa, la Scuola innovativa si fa spazio in Azienda”, è finanziata con le risorse del Fondo sociale europeo 2014-2020 e punta a potenziare e sviluppare forme sempre più qualificate di alternanza scuola-lavoro.
Comunicato stampa Regione Veneto N° 1156 del 16/07/2019
“Mentre il Ministero per l’istruzione ha dato l’idea di fare marcia indietro sull’alternanza, in Veneto invece – mette in evidenza Elena Donazzan, assessore regionale alla scuola e al lavoro – l’alternanza scuola-lavoro è apprezzata da studenti, istituzioni scolastiche e dalle parti sociali, al punto da aver sottoscritto – Regione, scuola, associazioni imprenditoriali e sindacati – un protocollo teso ad aumentare le esperienze di alternanza per gli studenti veneti nelle imprese e a migliorarne la qualità (elemento, questo, di criticità in altre parti d’Italia) con percorsi sempre più innovativi. Ricordo che il Veneto è la prima regione italiana a fare alternanza anche in imprese all’estero. E i numeri dell’alternanza scuola-lavoro sono in costante crescita: lo scorso anno hanno potuto sperimentarla 115 mila studenti, quasi il triplo rispetto ai 39.500 studenti dell’anno scolastico 2015-2016, con il coinvolgimento attivo di quasi 43 mila imprese. Nel nostro continuo innovare gli strumenti che l’ordinamento dello Stato ci dà, ora aggiungiamo una ulteriore esperienza di grande significato: offriamo la possibilità ai docenti che lo vorranno di affrontare percorsi di alternanza scuola-lavoro come un aggiornamento delle proprie conoscenze e competenze”.
“I docenti avranno così l’opportunità, prima dell’inizio della scuola, e per gli anni successivi – prospetta l’assessore – di entrare pienamente nel sistema produttivo veneto, conoscere meglio le imprese con le quali lavoreranno per i percorsi di alternanza, e migliorare la propria conoscenza sul campo delle imprese venete, facendosi nel contempo conoscere e apprezzare”.
“Sono certa che questo nuovo strumento di alternanza, che rinforza il modello veneto dell’educazione, potrà diventare il modo per superare le reciproche diffidenze e portare quella giusta contaminazione tra esperienze e storie diverse, quella della scuola e quella dell’impresa” .
“Ringrazio l’Ufficio scolastico regionale che ha subito colto la valenza dell’iniziativa e ha supportato e valorizzato questa significativa innovazione”, conclude l’assessore. Che chiude: “A chi si spaventa per una eccessiva autonomia della scuola e nella scuola, rispondo con il nostro metodo di lavoro, fatto di obiettivi per il miglioramento della qualità del sistema educativo e di profonda collaborazione tra i diversi soggetti del territorio, di cui la scuola è parte integrante”.